Perdono

Argomento sempre di grande attualità ed argomento ampiamente trattato sia nella realtà che nella finzione: il perdono e la capacità di perdonare.

Voglio dire come sempre la mia opinione in proposito.

Opinione che deriva da considerazioni fatte sull’intrattenimento visto e letto o sul classico WHAT IF? Cosa farei io se…?

Questo perchè io non mi sono mai trovatə nella posizione di dover perdonare qualcuno.

Ho due stati d’animo che mi scattano a seconda del torto subìto.

Se è morale a me scatta l’indifferenza totale nei riguardi della persona che mi ha fatto del male.

Il dolore morale non mi spaventa e la delusione è qualcosa che ho sempre considerato un mio affare.

Sei una merda che mi ha fatto stare male?

Eh beh, la prossima volta imparo a fidarmi.

Sono io esageratə e sto male per un nonnulla?

A maggior ragione cazzi miei.

Per me il perdono non è proprio contemplato.

Ti devi solo allontanare dalla mia vita e non ti voglio più vedere o sentire, ma ti auguro tutto il bene del mondo. Perchè io non auguro mai il male a qualcuno solo perchè non è stato una buona amicizia o una buona conoscenza in generale. Ci mancherebbe.

Per quanto riguarda il dolore fisico invece… Quello grazie al cielo nessuno me l’ha mai inflitto o l’ha inflitto a creature a me care.

Perchè lì la solfa cambierebbe drasticamente.

Non solo non esisterebbe il perdono, ma partirebbe anche una crociata volta a rendere impossibile la vita della persona che ha commesso il crimine.

Se ricordo bene in una puntata di X-Files i Signori del complotto, ad un certo punto, a tavolino decidevano di non far del male alle persone care a Mulder perchè un uomo che non ha nulla da perdere diventa pericoloso.

Ecco.

Far del male alle mie creature care o a me mi farebbe sentire (con fondamento o meno non importa, così mi sentirei) come se non avessi più nulla da perdere e perciò di certo mi cercherei uno scopo nella vita e sarebbe la soddisfazione di rendere la vita una merda a chi l’ha resa una merda a me.

Non si invade il mio spazio o quello dei miei cari fisicamente, MAI.

Quello è per me inconcepibile.

Gli acciacchi morali, i tradimenti, gli amici di merda li processo a livello morale. No problem.

Se invece alzi le mani con me devi prepararti alle ripercussioni del gesto.

E ti devi preparare per il resto dei tuoi giorni, perchè non so se la risposta sarà proprio esattamente paragonabile all’offesa.

Questo in linea teorica ciò che sento.

Non ho, grazie al cielo, esempi da portare e non è detto che ciò che sento e che sto esprimendo si tradurrebbe in fatti.

Quando io rifletto su certe cose, se lo faccio a livello teorico, è ovvio che sto parlando di sensazioni che sento quando mi immedesimo in certe situazioni.

Ciò che è certo al cento percento è che mai uscirebbe dalla mia bocca la frase Ti perdono.

No, puoi giurarci che il mio perdono, per quello che te ne puoi fare, non l’avrai mai.

Ciò di cui voglio parlare in questo pezzo, sembra incredibile ma non ci sono ancora arrivatə, è la sgradevole usanza di far passare il Perdonare come evoluzione di un personaggio.

Alla fine di tutto l’odio e della ricerca di vendetta per un grave torto subìto, nell’intrattenimento di solito il protagonista perdona e solo allora trova pace e diventa migliore.

Perfetto per chi è così ed è davvero in grado di perdonare e lasciare andare il passato.

Ma non siamo tutti così.

Quindi dov’è l’intrattenimento che rappresenta anche chi non lascia andare, non perdona, e vive felice lo stesso?

Non sto parlando per forza di vendetta come in Kill Bill, eh?

Quello è estremo.

Apprezzatissimo nell’intrattenimento, ma poco fattibile nella realtà.

Parliamo solo del semplice padre che in vecchiaia si presenta di fronte al figlio e ne chiede il perdono dopo avergliene fatte passare di ogni durante la giovinezza.

E il personaggio/figlio trova la pace facendo cosa? Perdonando il padre di merda.

Perché, mi chiedo?

Perchè si fa passare il concetto che il buono, l’abusato, la vittima possa trovare la pace che già non ha avuto durante gli abusi solo perdonando e, in pratica, dimenticando quegli abusi che hanno segnato tutta la sua vita?

A volte al perdono si arriva perfino senza nemmeno avere una conclusione, una chiusura, un confronto.

L’ho perdonato e quindi sono una persona migliore adesso.

No.

Non per me.

Perchè sei un personaggio che non comprendo e sei uguale a duecento altri personaggi di cui ho letto o che ho già visto.

Che noia.

E state sicuri che se ci sono personaggi che non perdonano, allora saranno rabbiosi bastardi che vivranno per sempre nell’odio e nel risentimento.

Perchè?

Io posso stare benissimo, posso non cercare vendetta, posso perfino fregarmene di ciò che è successo e processarlo per i cazzi miei, ma il contentino di perdonare qualcuno sul letto di morte per farlo morire in pace… Mai nella vita.

IO sto bene e ho il diritto di stare bene, mentre tu che sei il carnefice devi soffrire per il resto dei tuoi giorni non perdonato e mi auguro tu muoia sapendo che non hai ricevuto il mio perdono.

Non ci sono molte storie così.

Capisco che voi possiate ribattere: non ci sono perchè non piacciono.

Eh, d’accordo, ma piacciono a me e non penso di essere un caso unico al mondo.

Come sempre non c’è rappresentazione di tutte le realtà, ma di quelle che fanno più comodo alla maggioranza.

C’è un sacco di merda al mondo, facciamo sapere alla merda che non importa come si comporterà con gli altri, usanza vuole che poi ci sarà il perdono da parte della vittima, quindi non preoccuparti.

Anzi, voi vittime porgete pure l’altra guancia, già che ci siete, per essere dei bravi cristiani.

No, questa dinamica non mi piace proprio e quando la vedo riproposta nell’intrattenimento mi fa cascare tutto.

Nella realtà sono felice per la persona che ha trovato il coraggio di perdonare, ma io non credo mai a questa gente che perdona gli assassini dei figli o altri tipi di criminali devastatori di vite.

Non ci credo e basta.

Processare ciò che è accaduto per stare meglio e continuare a vivere è un conto, sollevare la persona colpevole perdonandola è un favore che fai a lei e quindi IO non sono d’accordo.

Opinione mia che si riflette anche nel fatto che mi piacerebbe nell’intrattenimento vedere anche storie così.

Di chi sta perfettamente bene con se stesso ed è una bella persona anche se non perdona.

Tempo fa ho ricevuto un commento sotto ad uno dei miei pezzi scritti per analizzare questo o quel telefilm e il commento in questione diceva che sono una brutta persona e che non bisognerebbe frequentarmi.

Questo perché, come sempre faccio, ho espresso un’opinione ipotetica, basandomi su una serie che tratta di situazioni distopiche, di ciò che farei nell’ipotesi che una situazione che mai si verificherà possa verificarsi.

Non so se sono statǝ chiarǝ sull’assoluta impossibilità del verificarsi di quella particolare circostanza.

E per ciò mi sono sentitǝ dare della persona da non frequentare perché sono, testuali parole, un mostro.

Al di là del fatto che, per principio, giunti a questo punto del mondo io sono d’accordo sul non frequentare nessuno in generale, così si sta più tranquilli; ma diciamo che mi fa proprio piacere che la persona che ha lasciato quel commento si sia sentita così offesa dal mio ipotizzare sull’impossibile da farmi un augurio invece così reale.

Che nessuno mi frequenti mai, per stare al sicuro, perché sono un mostro.

Mi chiedo questa sommaria considerazione su di me su che livello ponga la persona in questione, che invece deve sentirsi migliore di me, più giusta e più comprensiva.

Stava sostenendo le parti non solo di un personaggio inesistente in una situazione al di fuori di questa realtà che conosciamo, ma anche di un personaggio che aveva commesso un crimine aberrante.

Quindi io sono un mostro perché non ho avuto pietà per quel personaggio in quella situazione irreale, ma chissà cos’è la persona che ha lasciato il commento e che ha pensato che dire una cosa del genere a me andava benissimo, anzi era GIUSTO.

Però va bene che quellǝ da cui stare lontano devo essere io. E ci tengono pure a dirmelo chiaro e tondo.

Io veramente non mi capacito del coraggio di certa gente di sentirsi MIGLIORI dopo aver detto a qualcuno che non conoscono cose orribili basandosi sul nulla.

Sono certǝ che non si permettono di dare del MOSTRO nemmeno a tutti quegli uomini che uccidono donne, di recente.

Ma io me lo devo sentir dire per qualcosa di ipotetico che ho solo affermato.

Complimentoni, sei un grande essere umano tu, continua così.

Probabilmente, a differenza mia, questo commentatore perdonerebbe qualsiasi orribile persona che compia atti ignobili, ma fa un’eccezione per chi, come me, si permette di ipotizzare su personaggi inesistenti.

Quello è davvero IMPERDONABILE.

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